Sapevate che in passato la polpa dei cocomeri era amara e che a dare più sapore al frutto erano i semi? Proprio così! In una grotta del Nord Africa sono stati ritrovati dei semi fossilizzati che risalgono a seimila anni fa e di cui è stato studiato il DNA.

Si ritiene che i frutti trovati non siano stati sputati, come accade oggi, ma che siano caduti involontariamente dal frutto e che quindi provengano da angurie non addomesticate.

Semi di anguria di 6.000 anni fa

L'analisi del DNA ha dimostrato che il frutto era piuttosto speciale, in quanto aveva una polpa amara. Ciò che veniva consumato dai sahariani erano soprattutto i semi che oggi buttiamo via. La loro evoluzione, insieme alla domesticazione del frutto, ha portato il sapore dolce che conosciamo e amiamo oggi.

Scansionando i semi con una macchina a raggi X, è stato possibile vedere le fessure nei campioni, che probabilmente sono state fatte da denti umani. Questi studi ci permettono di capire un po' di più sullo stile di vita dei nostri antenati, e la genetica ci mostra parte della storia del cibo.

Sembra che la popolazione dell'epoca apprezzasse soprattutto i semi, ma non si sa se mangiassero anche la polpa o se la separassero per usarla per il bestiame o nelle preparazioni.

Non sono state trovate tracce di polpa di cocomero su utensili o denti dell'epoca, per cui rimane il dubbio se questo tipo di frutto venisse consumato o meno. Per ottenere il risultato che abbiamo oggi, sembra che i coltivatori abbiano incrociato consapevolmente le specie della pianta.

Non abbiamo un frutto così amaro come quello trovato 6.000 anni fa, e non si sa ancora cosa gli sia successo o quando sia diventato più dolce. I ricercatori stanno ancora cercando di trovare tracce dell'anguria di Uan Muhuggiag in altri reperti archeologici della regione, ma finché non ci riusciranno, è difficile stabilire quando sia avvenuto questo cambiamento.

Ma ciò che questa ricerca è riuscita a dimostrare è la varietà di angurie che sono state utilizzate nella dieta delle persone nel corso di migliaia di anni e che la combinazione di questi sapori, così come l'evoluzione dell'agricoltura e della specie, può portare ai sapori che conosciamo oggi.